lunedì 10 febbraio 2014

I Miss You pt. 2

Se ieri ero tristissima per Jimmy, oggi lo sono per Cliff, che avrebbe compiuto cinquantadue anni.
Anche lui era un tipo originale, stravagante e simpatico, quando se n'è andato era davvero giovane, lui non ha fatto la fine di molti, morti per droga, per alcol o cose del genere, se non fosse stato per quel maledettissimo autista ubriaco, che ha perso il controllo dei tourbus, lui sarebbe ancora vivo e vegeto e sarebbe ancora sui palchi di tutto il mondo a dimostrare la sua potenza e il suo talento, nato per rendere omaggio al fratello.
Se penso a lui mi viene in mente l'immagine di uno spilungone magrissimo dalla chioma rossa che distrugge le porte dei camerini con il suo famoso martello, finito pure sulla copertina di Kill'em All, lo immagino mentre beve e cazzeggia insieme agli altri, combinandone di tutti i colori e facendosi maledire dalle sue vittime.
Purtroppo, mentre la cosa di Jimmy mi è molto vicina, dato che ero già una fan degli Avenged quando lui se n'è andato, mi so esprimere poco riguardo Cliff, perché tutto è successo molti anni prima che io nascessi e credo che non si sapranno mai le vere dinamiche dell'incidente di quella maledetta notte, mi dispiace poter esprimere così poco per lui, che vedo più che altro come un superiore e un maestro, che come compagno, come invece vedo Jimmy, ci tengo moltissimo a rispettarlo e forse mi esprimo poco anche per non esagerare e far tutto nel massimo rispetto verso di lui. In sintesi gente, Cliff per me come per moltissimi altri non è morto e non morirà mai, perché la sua essenza è ovunque, nei ricordi dei Metallica, nelle vecchie inerviste, nei vecchi Album e, cosa più importante di tutte, si avverte ancora oggi la sua presenza in quello che i Metallica fanno adesso, dopo anni ed anni dalla sera maledetta. Lui non morirà mai.
He is my only Master.

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